L’eterna confusione tra forma e sostanza

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Non è vero che i privati non rispondono alle ricerche di sponsorizzazioni da parte del Comune. Questa è la risposta dell’Amministrazione all’articolo “Sponsor: tre buchi nell’acqua” pubblicato sulle pagine regionali de “La Stampa” di martedì 12 novembre.

E spieghiamo anche il perché:

1) Sponsoring con pannelli nelle rotonde cittadine: gli sponsor avevano aderito, eccome! Unico caso in Italia, le cui città non risparmiano certo esempi di pannelli collocati in rotonde, al Comune di Aosta è stata contestata la violazione di alcune norme del Codice della Strada. Il contenzioso è peraltro in itinere, in quanto l’opposizione presentata dal Comune ai verbali ricevuti non è stata ancora oggetto di pronuncia definitiva da parte dei competenti organi di giurisdizione amministrativa;

2) Procedura di sponsorizzazione per la riqualificazione di piazza Giovanni XXIII: anche in questo caso, non si può dire che gli sponsor non avessero risposto. Il bando di sponsorizzazione è stato impugnato dinanzi al Tar dall’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri a causa di difetti procedurali, il che ha orientato l’Amministrazione all’individuazione di una ulteriore e diversa procedura amministrativa di selezione che consentisse di ottimizzare quanto più possibile i tempi di progettazione e realizzazione dell’opera, in ragione della sua strategicità;

3) Contratto di sponsoring per la valorizzazione e la manutenzione dell’area verde all’interno della rotonda di viale Partigiani: il dato oggettivo, in questo caso, è che l’area verde in questione verrà riqualificata a cura e spese del privato. L’obiettivo dell’Amministrazione è quindi raggiunto. L’intervento avrà inizio a climatiche e meteorologiche adeguate.

Qual è forma e qual è sostanza? Ai posteri l’ardua sentenza.

12 novembre 2013 - 12:19
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