Ad Aosta l'addizionale Irpef più bassa d'Italia

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I cittadini di Aosta pagano le imposte più basse d’Italia: a certificarlo è il Rapporto ORTI (Osservatorio Relazioni Territori-Imprese) 2018 presentato oggi a Roma e curato da I-Com (Istituto per la Competitività), il think tank presieduto dall’economista Stefano Da Empoli.

L’ampia ricerca - dedicata all’economia delle regioni italiane e ai rapporti tra le amministrazioni territoriali e le imprese - presenta, tra le diverse sezioni di analisi, anche un focus dedicato al tema del fisco locale, mettendo a confronto le addizionali all’Irpef versate dai cittadini nei diversi capoluogo di regione.

A primeggiare in questa classifica è Aosta con un’addizionale all’Irpef complessiva pari all’1,53% frutto della somma tra addizionale comunale (pari allo 0,30%, la seconda più bassa dopo Firenze) e addizionale regionale (1,23%, la più bassa a pari merito con Cagliari, Trieste e Venezia), al secondo posto si classifica Cagliari con l’1,89% (0,66% più 1,23%) e al terzo Firenze con l’1,93% (0,20% più 1,73%).
Roma e Torino sono, invece, le città con le imposte locali più alte: in particolare, nella Capitale l’aliquota complessiva è pari al 4,23%, mentre a Torino raggiunge il 4,13%.

«Il rapporto curato da I-Com – commenta l’assessore ai Servizi finanziari, Carlo Marzi - fotografa la situazione di una città nella quale, nonostante la drastica diminuzione dei trasferimenti e delle conseguenti risorse disponibili, siamo riusciti a mantenere una qualità elevata dei servizi – come dimostra il passaggio a 7° capoluogo regionale per qualità di vita - senza intaccare il reddito della popolazione aumentando le tasse, come invece hanno scelto di fare tante altre amministrazioni italiane. Quello di far quadrare i conti non è stato, e non è tuttora, un compito facile, ma la scelta di non toccare il reddito delle famiglie, cercando al contempo, di concerto con la Regione, di mantenere i servizi sul territorio, è stata presa con responsabilità per non ribaltare sulle persone più indifese i costi della crisi, e per non affossare definitivamente i consumi. Stiamo, quindi, dimostrando di credere in una democrazia liberale e sociale che tuteli le fasce più deboli senza “mettere le mani nelle tasche dei nostri cittadini”. Voglio, però, sopra ogni cosa esprimere orgoglio per il ruolo che ricopro all’interno di questa Amministrazione e rispetto nei confronti degli aostani, chiedendo loro di guardare con ottimismo al futuro anche se ci tocca stringere ancora i denti. Questi risultati dimostrano, senza ce ne fosse bisogno, che siamo, appunto, bravi a farlo».

27 novembre 2018 - 17:50
FM
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