Aosta: la qualità dell’aria migliora di anno in anno

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Una qualità dell’aria, quella di Aosta, in graduale miglioramento anno dopo anno, con una situazione complessiva più salubre rispetto ad altre città italiane. E’ il dato principale emerso dall’intervento dei rappresentanti dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (in primis, il direttore Giovanni Agnesod) alla riunione dell’Osservatorio sulla qualità dell’aria tenutasi nella mattinata di oggi, lunedì 20 gennaio.

Dopo aver illustrato l’articolazione della rete di rilevazione in città (strutturata attraverso le centraline di piazza Plouves, quartiere Dora, via I maggio e del Mont-Fléury), i tecnici hanno presentato i dati 2013, dai quali possono essere ricavate delle informazioni tendenziali.

La situazione può essere così riassunta (per il dettaglio, i dati sono disponibili sul sito dell’ARPA): per quanto riguarda gli inquinanti “storici”, da alcuni anni le concentrazioni di cobalto, anidride solforosa, piombo e benzene non risultano più critiche per la qualità dell’aria aostana. Nel fondo urbano (che significa, in sostanza, la stazione di piazza Plouves), le polveri PM10 e PM2.5, unitamente al biossido d’azoto, sono sotto i limiti normativi e per il PM10 si osserva un trend in diminuzione in particolare sulle medie annue e per la stazione industriale di via I maggio.

Una situazione a parte riguarda l’ozono, un inquinante tipicamente estivo. Nella centrale di monitoraggio nell’area suburbana (a Mont-Fléury), il numero di giornate caratterizzate da un superamento del valore obiettivo cui tendere è appena superiore al limite di legge. Il parametro è invece rispettato nell’altra centralina, quella in piazza Plouves.

Da alcuni anni, l’ARPA ha poi iniziato la rilevazione di “microinquinanti”, al fine di disporre non solo di dati sulla quantità delle polveri nell’aria, ma anche sul loro contenuto. Sono quindi stati “misurati” i quantitativi di nichel, cadmio, piombo, zinco, cromo, manganese, ferro e rame presenti negli inquinanti aostani. I dati arrivano al 7 di novembre e sarà opportuno quindi attendere il loro completamento per dei raffronti esaustivi.

In alcuni casi, comunque, ci si può già esprimere in termini di una diminuzione reale (ferro), o di una stabilità rispetto al passato (rame). In altri, permangono criticità, come per il nichel nella stazione di via I maggio (dato che non ha invece visto superamenti nelle altre stazioni).

A conclusione del loro intervento, i tecnici ARPA hanno presentato le misurazioni dei metalli nelle deposizioni atmosferiche. Si tratta, cioè, non di ciò che è nell’aria e quindi viene respirato, ma di ciò che, per effetto delle particelle, si deposita al suolo. Tale monitoraggio è previsto dal 2007 e prevede punti di raccolta diversi (la legislazione non fissa ancora, in Italia, limiti, che sono invece stati introdotti da altri Paesi europei e sono presi quindi a riferimento da chi si occupa della materia). In questo caso, la situazione è giudicata buona per cadmio e arsenico, mentre meno positivi (seppur in diminuzione) sono i dati riguardanti nichel e cromo.

“Nell’insieme, – ha commentato l’assessore all’Ambiente Delio Donzel – la situazione cittadina è positiva, decisamente più di altre realtà italiane. L’attenzione che l’Amministrazione mantiene verso le tematiche ambientali è elevata, tant’è che abbiamo appreso con soddisfazione dell’evoluzione, annunciata dall’ARPA durante la riunione, della rete di misurazione cittadina, al fine di disporre di dati sempre più aggiornati e utili”.

Nei fatti, dal gennaio 2015 (con modificazioni che verranno quindi realizzate durante l’anno appena iniziato), la centralina di via I Maggio verrà sostituita da una situata nell’area della Pépinière d’entreprises, quella del quartiere Dora da una nella zona nord-ovest (nell’area, indicativamente, di Saint-Martin-de-Corléans), mentre una nuova stazione verrà collocata in via Roma (nei pressi dell’Università della Valle d’Aosta) e sostituirà un punto di rilevazione a Morgex.

20 gennaio 2014 - 14:36
CD
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