Presentato lo studio sui bisogni delle famiglie con minori in età 0-3 anni

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Recepire le indicazioni delle famiglie dei minori in età 0-3 anni sia frequentanti sia non frequentanti il servizio dei nidi d’infanzia in modo da comprendere i loro bisogni e le loro necessità così da orientare la risposta dell’Amministrazione comunale: è l’obiettivo di uno studio sul campo realizzato da un ricercatore dell’Università della Valle d’Aosta i cui risultati sono stati anticipati nel corso di una conferenza stampa e successivamente illustrati alle famiglie che hanno partecipato alla ricerca.

Lo studio “Bisogni sociali ed educativi delle famiglie con figli da 0 a 3 anni nella Città di Aosta”, commissionato dall’Amministrazione comunale e realizzato in collaborazione con l’Ateneo valdostano per un investimento di circa 23 mila euro, è stato condotto dal ricercatore Manuel Finelli, assegnista in Sociologia generale, sotto la responsabilità scientifica di Massimo Angelo Zanetti, docente di Sociologia generale del Dipartimento di Scienze umane e sociali, sezione di ricerca in Scienze umane e sociali per il territorio, dell’Ateneo valdostano.

Prima dell’attività sul campo sono state condotte alcune interviste agli attori del territorio, quali rappresentanti degli Enti pubblici, soggetti erogatori dei servizi, associazioni ed enti del terzo settore e organizzazioni sindacali, in modo da stabilire alcune aree tematiche che poi sono state approfondite attraverso “focus group” con i genitori.

La ricerca si è sviluppata in poco meno di un anno e mezzo di attività, a partire dalla primavera dello scorso anno, e ha visto la partecipazione di 42 interlocutori, 11 di nazionalità straniera, di età compresa tra i 26 e i 52 anni, su 540 nuclei familiari con almeno un/a minore nella fascia 0-3 anni. La percentuale di persone coinvolte, pari a circa l’8% del totale, «costituisce - come spiegato dal responsabile scientifico dell’UniVdA, Massimo Angelo Zanetti - un campione stratificato per i diversi target di interesse per la ricerca, anche in una prospettiva di intervento, risultando di dimensioni apprezzabili per un’indagine qualitativa, ovvero tesa a dare profondità analitica allo studio».

Come accennato, tra gli obiettivi della ricerca rientrava la rilevazione dei bisogni e delle aspettative sui servizi rivolti alle famiglie con figli/e dai 0 ai 3 anni, ma anche rilevare i servizi per la fascia 0-3 nell’area comunale, e individuare azioni e interventi sostenibili.

Pur trattandosi di un lavoro di taglio accademico, lo studio ha fatto emergere risultanze e indicazioni che sono state rese immediatamente operative, e ricomprese nel nuovo regolamento in materia di nidi d’infanzia approvato con la deliberazione del Consiglio comunale n. 112 dello scorso 26 luglio, la cui revisione era indispensabile alla luce delle novità introdotte nel servizio dei nidi dalla fine dello scorso anno (nuova formula di gestione attraverso lo strumento della concessione, accreditamento istituzionale delle strutture e delle attività in ambito socio-educativo, aumento dei posti da 126 a 150, 24 dei quali reperiti sul mercato privato in attesa della nuova struttura da realizzarsi nel quartiere Dora con fondi PNRR, ecc.).

Commenta l’assessora alle Politiche sociali, Clotilde Forcellati: «Nel complesso la percezione dei sui servizi per l’infanzia da 0 a 3 anni è stata positiva. La maggioranza dei partecipanti ha espresso un significativo livello di soddisfazione soprattutto rispetto alle strutture e alla gestione dei nidi, elogiando la dedizione e la competenza delle educatrici, la diversificazione e la qualità dell’alimentazione, la flessibilità dell’erogazione e la validità della programmazione didattica. Inoltre, è stato apprezzato l’ingaggio attivo dell’Amministrazione comunale, il valore aggiunto costituito da un progetto partecipativo nella formulazione delle politiche per l’infanzia. Infatti, a prescindere dal livello di soddisfazione e dall’articolazione delle considerazioni critiche, per molte/i partecipanti è stato importante essere ascoltati e conoscere altre persone che condividono situazioni, difficoltà e desideri perché soprattutto quando non ci sono adeguate reti famigliari, amicali o sociali di supporto, la neo-genitorialità è un’esperienza per cui il confronto con altri genitori è fondamentale.

Ovviamente sono stati esplicitati anche degli ambiti in cui implementare le politiche per le famiglie con minori 0-3. In tal senso, le indicazioni relative ai margini di miglioramento riguardano soprattutto la facilitazione dell’accesso ai servizi, l’aumento della flessibilità degli stessi e l’incremento della comunicazione tra Ente pubblico e famiglie per garantire più trasparenza e facilità di reperimento delle informazioni».

28 luglio 2023 - 12:52
FM
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