“Buoni spesa”: oltre 700 nuclei familiari interessati dalla misura di solidarietà

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Sono 733, per un totale di 2.159 cittadini, i nuclei familiari residenti ad Aosta che sono stati ammessi alla misura di solidarietà “Buoni spesa”, rivolta ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e in stato di bisogno, e consistente nell’erogazione di buoni utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari e medicinali presso 11 esercizi commerciali situati all’interno del territorio comunale che hanno aderito all’avviso bandito dall’Amministrazione comunale.

L’accesso alla misura, per cui si poteva fare domanda entro il 30 novembre, era soggetta alla verifica della situazione di difficoltà economica del nucleo, documentata mediante attestazione ISEE non superiore a 8.500 euro o attestazione ISEE corrente non superiore a 17.000 euro. Le domande presentate sono state 847, di cui 114 sono state scartate (57 perché relative a nuclei con un ISEE ordinario superiore a 8,500 euro, 49 in quanto presentate da non residenti, sei di nuclei senza ISEE e due per doppia domanda).

L’importo da assegnare ai beneficiari variava in funzione della composizione del nucleo familiare da 100 euro per le famiglie composte da una sola persona a 500 euro per i nuclei composti da 5 o più persone.

Attualmente sono stati già utilizzati buoni per circa 177 mila euro, mentre il credito residuo, da utilizzare entro fine anno, ammonta a circa 39 mila euro, per un totale di circa 217 mila messi a disposizione.

«In due mesi dall’apertura delle domande – commenta l’assessora alle Politiche sociali, abitative e Pari Opportunità, Clotilde Forcellati – abbiamo raccolto oltre 800 domande, 500 delle quali nei primi 20 giorni con un impegno notevole da parte degli uffici. Rispetto alle istanze presentate, si tratta per la stragrande maggioranza di famiglie con Isee sotto gli 8500 euro, e quindi in situazione di grave difficoltà economica. Si tratta di un dato che deve farci riflettere in maniera approfondita, soprattutto perché, essendo gli indicatori economici richiesti relativi all’anno 2019, vuol dire che abbiamo intercettato una frangia significativa della popolazione, pari a oltre il 6%, che viveva in condizioni di estremo disagio già da prima della pandemia, e per cui l’emergenza epidemiologica ha rappresentato un’ulteriore peggioramento. Non è un caso, dunque, che, a testimonianza dell’attenzione che intendiamo rivolgere al fenomeno delle nuove o meno recenti povertà, per la prima volta nel bilancio che verrà esaminato dal Consiglio a fine mese abbiamo voluto destinare delle risorse, seppure ridotte, a finanziare misure di solidarietà in maniera autonoma e sganciata da eventuali finanziamenti da parte dei governi regionale o nazionale».

21 dicembre 2021 - 17:15
FM
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