Nuovo Vicepresidente e Sportello sociale in terza Commissione

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E’ Valerio Lancerotto, consigliere comunale del gruppo dell’Union Valdôtaine, il nuovo Vicepresidente della terza Commissione consiliare (“Servizi alla persona”). L’elezione ha avuto luogo nella riunione di oggi, giovedì 13 febbraio, ridando così piena composizione all’organico della Commissione presieduta da Salvatore Luberto, considerato che la vicepresidenza era temporaneamente vacante. Al consigliere Lancerotto sono andati quattro voti, mentre due sono state le schede bianche.

“Nel ringraziare chi ha rivestito questo ruolo in passato, – ha dichiarato il neo Vicepresidente – tengo a sottolineare come il ruolo di questa commissione sia di valorizzare ciò che esiste di positivo in città, in un ambito basilare come quello dei servizi alla persona. Ritengo sia un terreno sul quale è possibile lavorare per riavvicinare le persone all’Amministrazione, superando il clima di sfiducia cui purtroppo assistiamo sempre più”.

Nella riunione di stamattina della Commissione, è inoltre stata presentata – da parte dell’assessore alle Politiche sociali, Marco Sorbara, e della coordinatrice dell’Ufficio di piano di zona della Valle d’Aosta, Katia Zanello – la relazione sull’attività dello “Sportello sociale”, servizio sperimentale che costituisce il punto di riferimento unico per l’accesso alla rete dei servizi nel campo sociale.

I dati numerici disponibili, rilevati da ottobre 2012 al 31 gennaio 2014, testimoniano come le otto sedi sul territorio (situate ad Aosta, Morgex, Villeneuve, Gignod, Quart, Verrès, Pont-Saint-Martin e Châtillon) abbiano riscontrato oltre 15.500 contatti, relativi a 9763 persone. Di queste, 3490 residenti ad Aosta (con un’incidenza dell’utenza cittadina sul totale regionale pari quindi al 48%, che sale al 65% se non si considerano i contatti telefonici tramite il numero verde).

Quanto alla provenienza di coloro che si sono rivolti alla sede situata sotto i portici dell’Hôtel de Ville, l’82% è residente nel capoluogo regionale, mentre un 10% circa è rappresentato da persone senza fissa dimora, che in molti casi scelgono di permanere nella città per il maggior numero di servizi presenti rispetto al resto del territorio.

La suddivisione dell’utenza regionale per fasce d’età vede una netta prevalenza di adulti (il 47%, intendendo con ciò gli individui tra i 30 e i 65 anni), mentre il 37% è rappresentato da anziani (oltre i 65 anni). Le altre fasce presentano percentuali molto meno consistenti, che non superano il 2,3%.

Quali sono le problematiche manifestate dagli utenti dello Sportello? Ragionando per casistiche maggiormente rilevanti, il 25% di essi si rivolge all’ufficio per un disagio di tipo economico/lavorativo, il 7,4% per situazioni di criticità abitativa (dato che, limitando l’analisi allo Sportello di Aosta, sale fino al 13%, anche perché si tratta dell’unica Amministrazione in grado di offrire risposte strutturate a tale problematica), e il 20% attiene all’area della non autosufficienza (legata in modo particolare agli anziani).

Quali esiti scaturiscono queste richieste? Relativamente al disagio economico-lavorativo, il 46% dei casi viene gestito direttamente dallo Sportello, senza intervento pubblico (attivando cioè le reti sul territorio di servizi quali la Caritas, la società “San Vincenzo” e le parrocchie), mentre il 30,75% è preso in carico dai servizi sociali (sovente occorre la valutazione di un assistente sociale, perché si sommano più complessità).

Per quanto concerne il disagio abitativo, l’ufficio ha monitorato direttamente il 53% delle segnalazioni (in alcune occasioni si tratta di momenti di fragilità che poi trovano soluzione), mentre il 37% delle richieste è stato avviato ai servizi sociali. Infine, l’area della non autosufficienza ha visto, per il 63% dei casi, l’intervento dei servizi competenti, mentre per il 25% dell’utenza lo Sportello è servito da orientamento verso la miglior soluzione rispetto alla situazione segnalata.

“A volte – ha commentato l’assessore Marco Sorbara – non diamo priorità alla divulgazione di dati come questi, perché la priorità è ovviamente sull’agire, sul risolvere le situazioni problematiche. Però, si tratta di numeri che restituiscono l’utilità di un servizio, che è nostra intenzione portare sempre più all’attenzione della comunità. I cittadini devono conoscere ancora meglio quanto hanno a disposizione, anche per rendersi conto delle risposte che il nostro welfare è in grado di offrire loro rispetto ad altre realtà”.

13 febbraio 2014 - 12:45
CD
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