A Michele Turco la seconda edizione del Premio Città di Aosta - Franco Balan

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Il messaggio di comunicazione della Fiera, la continuità fra tradizione e innovazione, anche attraverso il segno grafico e l'energia dinamica che ricorda il tratto primitivo e infantile di Franco, è stato riconosciuto come prevalente nell'opera "Corre la notizia".  Con questa motivazione lo scultore e pittore Michele Turco di Gressan si è aggiudicato la seconda edizione del Premio “Città di Aosta – Franco Balan”, riservato agli espositori della Fiera di Sant'Orso, e consegnato nel tardo pomeriggio di lunedì 1 febbraio 2016, nel Salone Ducale del Municipio di Aosta. Il Premio, istituito dall'Amministrazione comunale a seguito di un’iniziativa del Consiglio comunale per rendere omaggio alla figura del Maestro dell’arte grafica italiana, è andato all'opera “Corre la notizia”, in legno di tiglio, che rappresenta una giovane donna che corre trafelata, vestita da pagine di giornale "La prima notizia del mattino è quella delle borse - ha detto Michele Turco, felice e soddisfatto del riconoscimento ottenuto - e per questo l'ho vestita con le pagine del quotidiano Sole 24 ore. Sono felice del premio perché con Franco eravamo amici e mi fa piacere aver dedicato alla sua memoria quest'opera". 

In una sala colma di artigiani e pubblico Turco ha ricevuto il premio dalla mani dei piccoli nipoti del grande Maestro Franco Balan. “Con piacere, attraverso questo Premio, ricordiamo il grande Maestro Franco Balan, la sua creatività, il suo genio, la sua viva intelligenza – Ha dichiarato la Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Aosta, Antonella Marcoz – Artista riconosciuto a livello internazionale, tanto da ricevere il premio Onu per la grafica, Franco Balan è vivo in tutti noi e siamo felici di onorarlo con questo Premio della città di Aosta, che gli deve molto. Premiamo così anche il lavoro degli artigiani, l’innovazione che mettono nelle loro opere sul solco dell’esempio di Balan”.

Il riconoscimento, gentilmente offerto da Ermanno Bonomi, titolare della Derby legno Ceramica di Villeneuve, è stato assegnato dalla Giutia composta dal presidente, Joel Balan, figlio (e continuatore del lavoro) di Franco Balan, dall’archeologa, Maria Cristina Ronc, dalla grafica Christine Valeton, dall'architetto ed esperto di artigianato, Rino Girotto, e dal grafico, designer Fulvio Vicquéry. Ad accogliere il pubblico e portare i saluti dell'organizzazione è stata la Vice Sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Aosta, Antonella Marcoz, alla presenza del Sindaco, Fulvio Centoz, dell’Assessore regionale alle Attività produttive, Raimondo Donzel, che ha portato i saluti dell’Amministrazione regionale, delle autorità civili e militari e di numerosi artigiani partecipanti al Premio.

 “E’ stato un viaggio nella memoria in ricordo di mio padre – ha commentato il figlio di Balan e presidente di Giuria, Joel Balan – e ringrazio la Giuria che mi ha accompagnato in questo cammino durante la Fiera. E’ stato un piacere e ho avuto un’ottima squadra. Un ringraziamento particolare va agli artigiani che hanno preso parte al Premio e dedicato le loro opere alla memoria di papà”.   

A Cristina Ronc, membro della Giuria è andato il compito di raccontare brevemente il lavoro svolto nella fase di selezione del vincitore “E’ stato un bel viaggio nel ricordo di Franco che ci ha permesso di rinnovare delle emozioni legate ai momenti che in passato abbiamo passato con lui. Ci siamo messi dunque nei suoi panni per guardare con i suoi occhi. Abbiamo visto molti giovani che avevano colto la vivacità e lo stile di Franco Balan e per questo speriamo che il prossimo anno ci siano nuove partecipazioni che vadano ad aggiungersi alle 27 di questa edizione”.

La Giuria nel suo lavoro e nella propria relazione ha trovato poi una valorizzazione per ogni opera presentata dai 27 artigiani che hanno partecipato al Premio. In particolare partendo dall'opera di Donato Savin, vincitore della scorsa edizione del premio, la relazione dei giurati passa di opera in opera ripercorrendo un fil rouge dettato dalla capacità di innovare, stiva stilistica di Balan.

“L'alta qualità tecnica e artistica di Donato Savin - si legge nella relazione -  vincitore della precedente edizione, e che anche quest'anno ha presentato opere originalmente reinterpretate, ci introduce alla conoscenza di altre forme espressive. Pregevoli per lo spirito di rilettura della tradizione e di innovazione sono le opere di Alessandra Zucco con il presepe, di Francesco Di Vito con la sua materica gallina, di Fabio Bortoletto con un fantasioso "libri e topi" e di Ladislao Mastella con un composito e originale Sant'Orso.

Notevole l'intuizione che rimanda alla creatività primigenia di Franco Balan nel Sant'Orso di Bruno Diémoz. Colore, composizione, tecniche miste e grafica si ritrovano in Cristina Cancellara, Annie-Caroline Roveyaz, Sabina Marquet, Robert "Bobo" Pernettaz e Franco Grobberio.

Ricordi e memorie sono espressi nelle opere di Rino Collé, Salvatore Dimauro e Gianfranco Anzola. Soggetti della tradizione si riscontrano, invece, in Fernando Casetta, Luciano Regazzoni, Francesco De Luca, Giorgio Broglio e Massimo Clos. Tematiche originali sul solco della tradizione sono prevalenti nell'opera "l'Apicoltore" di Guido Diémoz.

Interpretazioni della complessità di Balan si ritrovano, in parte, nelle opere di Katia Capuzzo, Tommaso Malaspina, Roberto Ferrari e Dario Coquillard. Si segnalano in particolare la spiccata ironia della "BALANce" di Chantal Godio e di "Giulio Genepy" di Enrico Massetto” .

La seconda edizione del Premio “Città di Aosta - Franco Balan” ha visto la partecipazione di 27 artigiani, tra questi, oltre a nomi affermati e noti, hanno aderito nuove figure e alcune interessanti giovani promesse.

Michele Turco

Nasce a Tiggiano (LE) il 17.09.1950, dal 1967 vive e lavora a Gressan. Ha partecipato a numerose edizioni della Foire de Saint’Ours. Inizia la sua ricerca artistica nel 1972, improntandola ad una rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche. Realizza in oltre un trentennio una serie di cicli pittorici. Compie molti viaggi nelle città d’arte italiane e a Parigi studiando a lungo la pittura del rinascimento italiano e le opere d’arte contemporanea presenti nei vari musei.

Oltre alla pittura dilata la sua ricerca sperimentando nuovi materiali realizzando una serie di sculture, pitture e installazioni con materiali di recupero: oggetti, modellini, legno, ferro, corde, gesso, sacchi di iuta, colore a olio e acrilico, smalti industriali ecc… cercando un connubio tra progetto, scultura e pittura.  Attualmente si dedica con maggiore intensità alla pittura ed alla scultura dipinta.

Maggiori informazione e opere: www.micheleturco.it

 

 

 

 

02 febbraio 2016 - 08:37
MV
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