Capitale cultura: a Roma incontro tra città finaliste per condividere strumenti di sviluppo culturale. Aosta capofila del progetto “Città Cantiere: fra mobilità e restanza”.

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Condividere e mettere a sistema informazioni e strumenti per la costruzione di nuove strategie di sviluppo del territorio su base culturale: questo l’obiettivo di “Cantiere Città. Opportunità e networking”, due giornate di studio e confronto tenutesi a Roma, rispettivamente nelle sedi del Ministero della Cultura e della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.

L’evento ha riunito i rappresentanti delle città che hanno preso parte alla prima e alla seconda edizione di “Cantiere Città”: Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Sestri Levante, Siracusa, l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, Vicenza e Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 per la prima edizione; Aosta, Assisi, Asti, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto e Agrigento, futura Capitale italiana della cultura 2025, per la seconda edizione. Per le città un’occasione di networking per avviare nuove sinergie e collaborazioni, anche in un’ottica di sviluppo di progetti comuni, e una preziosa opportunità di confronto con esperti e operatori del settore su una delle sfide centrali per l’Italia: porre la cultura al centro di una visione di crescita comune.

Il focus della prima giornata di lavori è stato il racconto delle opportunità che si aprono con le più recenti iniziative legislative e con le programmazioni europee e nazionali per il sistema culturale, con la partecipazione di quattro esperti chiamati a confrontarsi con i rappresentanti delle diverse città aderenti alla rete.
Il programma della seconda giornata ha visto i partecipanti coinvolti in tre tavoli tematici di lavoro dedicati ad alcuni dei temi-chiave nell’ambito della progettazione culturale locale: i festival, le residenze artistiche, i progetti che si basano su reti territoriali.
I tecnici e gli amministratori delle città coinvolte nelle due edizioni di Cantiere Città si sono confrontati su esperienze e competenze per la realizzazione delle tre tipologie di progetti, con l'obiettivo di arrivare a delineare delle raccomandazioni per chi voglia organizzazione un festival o una residenza artistica, ovvero stringere nuove alleanze con un progetto di rete territoriale.
“Cantiere Città” è il percorso di consolidamento delle capacità progettuali delle città finaliste al titolo di Capitale italiana della cultura promosso dal Ministero della Cultura - Servizio VI del Segretariato generale e Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali - e dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.

L’appuntamento romano ha costituto anche l’occasione per fare il punto sulla rete delle città finaliste a Capitale italiana cultura 2025 che hanno aderito al Protocollo firmato ad Agrigento nel novembre 2023 per la valorizzazione comune del patrimonio e lo scambio di buone pratiche, e che vede Aosta, con altre sette città finaliste (Agrigento, Assisi, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto), come capofila di un progetto presentato al Ministero della Cultura nell’ambito dei progetti speciali finanziati dal FUS (Fondo unico dello spettacolo). La risposta del Ministero è attesa nel corrente mese di marzo.
“Città Cantiere: fra mobilità e restanza”, questo il titolo del progetto, è volto alla realizzazione di una produzione teatrale inedita, scritta da Mario Perrotta, co-fondatore della Compagnia Teatro dell’Argine di Bologna e premio UBU 2022 per la drammaturgia, che possa riflettere sul tema della mobilità e della restanza, e che verrà portata in scena nei teatri delle varie città a da una compagnia teatrale da selezionare tramite call apposita.

«Nel momento in cui con le altre città finaliste ci siamo confrontati nell’ambito di “Cantiere città” – spiega l’assessore alla Cultura, Samuele Tedesco – sono emerse le comuni criticità che i nostri territori stanno affrontando in risposta a sfide che sono sempre più globali. Uno dei temi su cui ci siamo ritrovati è quello della “restanza”, inteso come quel fenomeno studiato dalle scienze sociali che vede i giovani scegliere di restare nei territori svantaggiati d’origine, anche se offrono apparentemente meno opportunità di realizzazione e di crescita personale, affrontando la sfida di cercare di rigenerali. Un fenomeno da declinare attraverso letture critiche del passato e della storia ma anche, e soprattutto, passando dalla costruzione di visioni per il futuro.
Nel decimo anniversario della creazione del riconoscimento di Capitale italiana della cultura ci è parsa un’occasione importante quella di promuovere i nostri territori in una chiave differente, aprendo anche una riflessione sulle modificazioni che la governance delle città dovrà affrontare per la dimensione multiculturale che i fenomeni migratori determinano. Sono trasformazioni non del tutto dissimili dalla trasformazione di una città in “città universitaria” con la presenza di studenti di diversa provenienza».

04 marzo 2024 - 16:01
FM
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