Tahar Ben Jelloun per l’apertura della rassegna “Riverberi”

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Il festival “Riverberi – Storie di Comunità” debutta con un protagonista di valore assoluto: sarà, infatti lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun a inaugurare la prima edizione del festival che si propone come parentesi di riflessione e confronti sul tema della costruzione di comunità come modello di coesione sociale e di sviluppo del territorio.

“Riverberi”, in programma dal 14 al 16 ottobre, verrà aperto venerdì 14 ottobre alle ore 10,30 nel Teatro Splendor da un incontro con gli studenti che vedrà l’intellettuale nativo di Fès dialogare con i ragazzi delle scuole valdostane con la moderazione della mediatrice culturale Ranzie Mensah.
In serata, alle ore 18, Tahar Ben Jelloun tornerà al Teatro Splendor per animare il primo incontro del festival intitolato “Il razzismo è in buona salute?”, un dialogo a più voci sulla lotta alla discriminazione e sul dovere di educare i giovani ai valori del rispetto e della tolleranza che vedrà lo scrittore confrontarsi con l’assessore all’Istruzione, alla Cultura e alle Politiche giovanili Samuele Tedesco con la moderazione di Ranzie Mensah.
L’evento, realizzato in collaborazione con “Frontdoc” - International Documentary Festival - che propone un ampio panorama sulle opere più interessanti e innovative del cinema di frontiera internazionale – si chiuderà con la proiezione del cortometraggio “Black Sheep”, diretto da Ed Perkins (2018).

L’incontro con Tahar Ben Jelloun, così come tutti gli altri appuntamenti di “Riverberi”, è a ingresso gratuito con accesso libero fino ad esaurimento posti. Consigliata la prenotazione sul sito www.rvbr.it.

“Riverberi – Storie di comunità” è organizzato dall’Amministrazione comunale con il supporto di Fondazione CRT, Telcha, Fondation Chanoux, Enjoy Events e la collaborazione dell’Università della Valle d’Aosta – Université de la Vallée d’Aoste, Ordine degli Psicologi della Valle d’Aosta, Front Doc e La Melagrana.

 

Tahar Ben Jelloun

Romanziere, saggista e poeta di lingua francese Tahar Ben Jelloun è una delle figure più importanti della letteratura di lingua francese degli ultimi 40 anni, e personalità di spicco della cultura del Maghreb in bilico tra le due sponde del Mediterraneo.
Dopo gli studi di filosofia all'università di Rabat, nel 1975 ha conseguito il dottorato alla Sorbona di Parigi con una tesi in psichiatria sociale sulle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati nordafricani in Francia, poi rielaborata nel saggio La plus haute des solitudes (1977) e nel romanzo La réclusion solitaire (1976).
I romanzi di Ben Jelloun si ispirano al mondo dei folli, degli esclusi, dei diversi: la protagonista del suo primo libro, Harrouda (1973), è una prostituta; l'eroe di Moha le fou, Moha le sage (1978) è un folle, mentre La prière de l’absent (1981) racconta l'errare di due vagabondi. Temi privilegiati dello scrittore sono l’allontanamento dalle origini e la frattura che ne deriva. Nei suoi romanzi contamina, attraverso una scrittura polifonica e raffinata, la tradizione araba scritta e orale con i moduli della narrativa moderna e postmoderna. Tra le sue opere principali, che privilegiano il mondo della marginalità e della devianza, occorre citare i romanzi L’enfant de sable (1985) e La nuit sacrée (1987) con cui ha ottenuto il premio Goncourt. In altre opere, quali la popolarissima Le racisme expliqué à ma fille (1998) e Le dernier ami (2004), prevale l’impegno politico e sociale.

 
Ranzie Mensah

Proveniente dalla tribù Fanti del Ghana, Ranzie Mensah è una cantante/artista performativa. Durante i suoi quasi 40 anni di carriera, si è esibita in Africa, Europa, Stati Uniti e Canada in prestigiosi festival e teatri, apparendo in programmi televisivi sulle reti Rai e Mediaset oltre che sulle emittenti nazionali di Romania, Lussemburgo, Ghana e altri Paesi.
Dal 2004 ha cominciato una carriera parallela di mediatrice interculturale. Ha lavorato per la cooperativa sociale “La Sorgente” coordinando l’attività culturale del servizio “Ali & Radici”, e offrendo servizi di mediazione interculturale in tutte le scuole dall’asilo al liceo.
Ha organizzato oltre 100 eventi culturali in sette anni anni per promuovere la consapevolezza interculturale tra cui “L’Arbre a Palabres”. Il suo progetto interculturale “The Baobab” è stato presentato nelle scuole in Italia, Lussemburgo, Polonia dalla materna alla scuola superiore per migliaia di alunni e studenti dal 1992 a oggi.
Dal 2021 è presidente della cooperativa sociale “La Melagrana”, specializzata in mediazione culturale e linguistica.

11 ottobre 2022 - 18:21
FM
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