Via vittime Col du Mont: consegnati i risultati dell'indagine
Sono stati consegnati all’Amministrazione comunale i risultati dell’indagine sul manto stradale di via lavoratori vittime del Col du Mont ad Aosta. L'analisi ha consentito di verificare le condizioni della pavimentazione, con particolare riferimento ai parametri della macrotessitura superficiale e dell’aderenza longitudinale. I rilievi sono stati condotti con apparecchiatura specifica attraverso la misura dell’aderenza “in continuo”.
L’ Assessorato comunale ai Lavori pubblici, con l’obiettivo di verificare eventuali criticità di questo tratto di strada, viste le segnalazioni ricevute in merito ad incidenti avvenuti su questa percorrenza, ha provveduto ad incaricare l'azienda danese “Dynatest Denmark A/S” specializzata a livello internazionale nelle verifiche tecniche delle condizioni stradali.
Per quanto riguarda la macrotessitura, le elaborazioni effettuate rilevanovalori sufficienti a garantire il regolare utilizzo della strada. Dall’analisi dell'aderenza del tratto stradale emergono invece valori piuttosto ridotti lungo lo sviluppo dell’arteria, in particolare in corrispondenza delle “rotaie d’usura” dette “ormaie”,formatesi per la percorrenza dei veicoli sempre negli stessi spazi delle corsie.
Il documento di analisi evidenzia, tra le principali cause di consumo del manto stradale, l'azione meccanica. Nello specifico, come da analisi fornita “si ritiene che, sulla base dei risultati di indagine e delle informazioni disponibili, il decadimento prestazionale in termini di aderenza, rilevato per gli allineamenti soggetti all’azione diretta del traffico, possa essere correlato al traffico veicolare (piuttosto sostenuto durante i rilievi) – continua la relazione - e a fattori addizionali di abrasione, come passaggio di lame per le operazioni di spazzamento neve e utilizzo di pneumatici chiodati o catene da neve, che hanno verosimilmente contribuito a levigare gli inerti della superficie del piano viabile con conseguente decadimento dei valori di aderenza”.
Considerati i risultati delle indagini eseguite, e per quanto osservato in loco, al fine di ripristinare valori di aderenza tali da consentire la marcia dei veicoli in condizioni ottimali, la ditta incaricata delle analisi suggerisce un intervento di ripristino mirato. Al riguardo, gli interventi più comuni per il ripristino delle condizioni di aderenza, oltre al completo rifacimento dell'asfalto, sono il trattamento di irruvidimento con sistemi meccanici, o trattamenti superficiali del tipo “slurry-seal” (cioè l’applicazione di un microtappeto di pavimentazione molto sottile fatto da un misto di bitumi, aggregati fini e acqua).Di fatto alcune di queste soluzioni, in particolare l’ultima, sono eseguite su strade ad alta intensità di traffico, come in questo caso, ma con caratteristiche tecniche totalmente differenti, come le autostrade; su una strada comunale dove la velocità massima è di 50Km/h tale intervento potrebbe non essere razionale.
“Il ricorso ai suggerimenti forniti sono al vaglio dell’Amministrazione comunale – commenta l'Assessore ai Lavori pubblici, Valerio Lancerotto – e vanno stimati in relazione alla eseguibilità d’intervento vista l’attenta verifica effettuata dalla ditta che ha fornito un quadro generale che indica valori medi rientranti nelle tolleranze delle specifiche richieste, per garantire l’utilizzo della strada.
Considerato il nostro intento di incrementare comunque la sicurezza del tratto stradale, abbiamo deciso di posizionare, per il momento, delle piantane di segnalazione di attenzione con lampeggianti, a supporto della segnaletica stradale verticale già presente. Ritengo sia un primo intervento che testimonia l'attenzione dell'Amministrazione, come dimostra peraltro la pronta verifica attraverso una ditta di comprovata esperienza internazionale, delle tematiche segnalateci.
Si evidenzia, infine, che gli incidenti rilevati, sono dovuti nella maggior parte dei casi all’eccessiva velocità dei veicoli. L’occasione è utile dunque, per invitare i conducenti a rispettare i limiti di velocità imposti”.