Tares: al via la nuova tariffa su rifiuti e servizi

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In questi giorni stanno giungendo nelle case dei cittadini gli avvisi di pagamento della prima rata della Tares, la “Tariffa Rifiuti e Servizi” introdotta dal Governo Monti alla fine del 2011 con il decreto cosiddetto “Salva Italia” in sostituzione della vecchia Tarsu con effetto a partire dal primo gennaio 2013 e rivolta a tutti i proprietari o occupanti di beni immobili che producono rifiuti.

Rispetto all’imposta precedente la Tares oltre alla quota legata allo smaltimento e alla raccolta dei rifiuti, comprende anche quella per gli altri servizi “indivisibili” garantiti dagli Enti Locali, vale a dire, a titolo di esempio, servizi comuni quali illuminazione pubblica, manutenzione stradale, polizia locale, verde pubblico, non ricompresi nei servizi a domanda individuale.
«Ovviamente – spiega l’assessore ai Servizi finanziari, Carlo Marzi - questo fa sì che in linea di massima ci possa essere un aumento rispetto a quanto versato fino allo scorso anno, ma non sempre, poiché essendo mutati i parametri in base ai quali calcolare l’imposta, avverrà che alcuni cittadini, così come anche alcune categorie di commercianti, pagheranno meno, senza tenere conto del fatto che anche coloro che vedranno crescere l’imposta devono considerare che in precedenza i servizi comuni che ora affiancano la tariffa sui rifiuti erano ricompresi in altre tasse. Nel suo complesso la Tares, fatte salve alcune eccezioni, è più costosa di prima perché fa pagare cose che la tassa dei rifiuti di prima non comprendeva anche quando, come ad esempio per i servizi indivisibili, questo Comune ha scelto di applicare il minimo previsto dalla legge e cioè 30 centesimi a metro quadro».

L’applicazione della Tares sta sollevando qualche perplessità in merito ai tempi del versamento del primo acconto che dovrà avvenire entro il 16 dicembre, mentre le altre scadenze sono fissate il 16 gennaio e il 17 febbraio 2014.
«Purtroppo – continua l’assessore Marzi – il Comune in questo caso non ha potuto fare altro che seguire i desiderata del Governo che ha indicato questa data in modo da poter introitare quella parte della Tares che va a coprire proprio i servizi “indivisibili” che lo Stato vuole entro il 16 dicembre  del 2013».

Per quanto riguarda Aosta, invece, la Tares è stata recepita con una deliberazione votata all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso 28 dicembre 2012, nella stessa seduta che ha visto l’approvazione del Bilancio previsionale 2013/2015. La normativa infatti prevedeva che i Comuni che approvavano, nei tempi previsti dalla legge, il Bilancio dovessero approvare anche il passaggio alla Tares.
Allora, peraltro, il documento contabile e finanziario del Comune aveva indicato poco meno di sei milioni di euro per la copertura dei costi del servizio di igiene urbana per l’anno 2013, con un sostanziale ribasso previsto nell’ambito della successiva gara d’appalto per la gestione del servizio.

«La materia è piuttosto complessa – conclude l’assessore ai Servizi finanziari – ed è stata legiferata in anni successivi con balzi in avanti e dietro front da parte dei governi che si sono succeduti. L’attuale normativa prevede che il prelievo fiscale a carico dei cittadini copra interamente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per esempio, è difficile ricordare che il probabile aumento dell’imposta per molte attività cittadine è dovuto anche e soprattutto al collegamento della normativa Tares con le tariffe fisse, del “decreto Ronchi” del 1999, calcolate in base ai metri quadri da moltiplicare per un coefficiente fisso diverso e preimpostato per ogni categoria di utenza non domestica.
L’aver lavorato nei tempi previsti dalla legge ha permesso a questa Amministrazione, ancora nel mese di settembre, con tutta la comunicazione che ne è susseguita, di rimettere mano alla Tares e tarare per quanto possibile gli importi dovuti, tenendo sempre conto che il totale è fissato per legge perché corrisponde al costo del servizio.
Un consiglio molto pratico che mi sento di dare è quello di leggere con molta attenzione la prima pagina degli avvisi di pagamento predisposti dagli uffici sia perché spiegano bene come viene costruito l’importo dovuto - che comunque oggi è più equo perché tiene conto sia dei metri quadri che del numero di occupanti l’alloggio - sia perché fornisce tutti i riferimenti per porre le legittime richieste da parte di tutti i cittadini che si vedono richiedere un tributo spesso più alto di quello precedente».

26 novembre 2013 - 12:25
FM
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