Il presente e il futuro della ferrovia valdostana in Commissione
Una tematica “caotica”, ma al tempo stesso “decisamente presidiata dalla Regione”. Così l’assessore regionale ai Trasporti Aurelio Marguerettaz ha definito oggi, dinanzi alla seconda Commissione consiliare del Consiglio comunale di Aosta, la situazione del trasporto ferroviario valdostano. Un giudizio giunto al termine di una approfondita ricostruzione degli atti amministrativi e degli eventi che determinano la condizione della linea Aosta-Torino.
Un dibattito nato in Consiglio
Alla riunione di oggi si è arrivati a seguito di un ordine del giorno approvato, lo scorso ottobre, dal Consiglio comunale di Aosta. Tale documento impegnava il Sindaco a convocare la Commissione, estendendo l’invito all’Assessore regionale ed ai tecnici competenti, "per un approfondimento puntuale e preciso dell’argomento".
L’esigenza derivava dall’annuncio - fatto poco prima da "Trenitalia" e poi rientrato per il raggiungimento di un accordo provvisorio tra Stato e Regione - di tagliare drasticamente le corse che interessano l’Aosta-Torino. "L’ordine del giorno – ha spiegato il consigliere comunale Giampaolo Fedi in apertura della Commissione odierna – nasceva proprio da quel fatto. Al cittadino, in realtà, non interessano le responsabilità, ma il fatto che il servizio funzioni".
Una situazione complessa
L’assessore Marguerettaz ha quindi ricostruito, a beneficio dei Commissari, una situazione tutt’altro che semplice. La criticità sta nel susseguirsi, attorno al 2010, di due norme di attuazione in materia. Si tratta di provvedimenti necessari per modificare le attribuzioni di una regione a Statuto Speciale, giacché lo Stato non può provvedere direttamente, come invece avviene per le regioni ordinarie.
La prima norma stabilisce il trasferimento della competenza sulla ferrovia, e dei relativi fondi, alla Regione Autonoma Valle d’Aosta. Un processo che, per potersi concludere, prevedeva un’intesa tra Stato e Regione su tre aspetti basilari: l’individuazione dei lavori da attuare per migliorare la linea, l’accordo sulla gestione e la verifica del materiale rotabile. Fino al raggiungimento di tale accordo, il contratto di servizio con Trenitalia sarebbe rimasto in capo al Ministero dei Trasporti.
"La logica di tale impostazione – ha sottolineato l’assessore Marguerrettaz – era corretta. Un servizio viene ceduto in condizioni di funzionare".
A fine 2010, per la Valle d’Aosta è stato introdotto il "Federalismo Fiscale", anch’esso legato a una norma d’attuazione. In tale provvedimento si prevedeva che i costi del servizio ferroviario passassero a carico della Regione. "Fin qui – ha esclamato Aurelio Marguerettaz – il percorso era coerente con i passi mossi sino a quel punto".
Lo stallo
"Ci siamo quindi seduti – ha aggiunto l’Assessore Regionale ai Trasporti – al tavolo con lo Stato. La trattativa ci ha dato pochissima, se non nessuna, soddisfazione. Ad ogni riunione, quando toccavamo il tema dei lavori di ammodernamento della linea, ci veniva risposto che non erano disponibili fondi per eseguirli. Ecco che, di conseguenza, la previsione del passaggio della competenza ferroviaria alla Regione è rimasta lettera morta".
La posizione della Regione in merito è sempre stata netta: se le due norme di attuazione hanno un senso, devono esistere assieme. Lo Stato non può chiedere, da un canto, alla Regione di farsi carico dei costi di gestione del servizio e, dall’altro, non mettere la stessa Regione nelle condizioni di gestire un servizio riammodernato, dimostrandosi riluttante a finanziarei lavori invece necessari. "Oltretutto – ha spiegato l’assessore Marguerettaz – la situazione si complica ulteriormente perché le competenze di Trenitalia non possono essere pagate dalla Regione tenuto conto cher, come già detto, l’attuale contratto di servizio intercorre tra Trenitalia e Ministero dei Trasporti Stato non ha titolo a chiedere fondi alla Regione, perché quest’ultima non ha mai sottoscritto un contratto di gestione del servizio. Quest’ultimo è, ad oggi, tra TrenItalia e Ministero dei Trasporti".
Le opere
Anche su questo versante, non mancano le complessità. Ad oggi, l’unico studio tecnico completo sulla linea risale al 2004. La fattibilità degli interventi in esso compresi ammonta ad un miliardo di Euro. Le tre opere principali sono: la "lunetta" di Chivasso (che permetterebbe al treno in arrivo, con un “by-pass” di un chilometro, di accedere direttamente alla linea Torino-Milano, senza transitare dalla stazione); la variante Châtillon-Montjovet (necessaria a migliorare la percorribilità di un tratto di linea di 10 km con 17 gallerie) e l’elettrificazione della linea.
"Tutti questi interventi – ha ribadito l’Assessore regionale ai Trasporti – permetterebbero, peraltro, un risparmio di tempi di percorrenza nell’ordine, complessivo, dei venti minuti. Dobbiamo renderci conto che in un’ipotesi verosimile e realistica Torino potrebbe essere raggiunta da Aosta in non meno di un’ora e quarantacinque minuti. E’ bene sgomberare il campo da equivoci su questo aspetto".
"Bisogna rendersi conto, ugualmente, - ha aggiunto Marguerettaz – che l’aspetto economico di queste opere pesa non poco sulle scelte da assumere e che, in alcuni casi, come quello della ‘lunetta’ di Chivasso, il Comune si è opposto pesantemente, senza quindi che il relativo progetto sia stato validato. Nel caso, poi, dell’elettrificazione, il risparmio complessivo di tempo, visto che la linea è a binario unico, sarebbe decisamente risibile, a fronte di costi tutt’altro che marginali".
"Nelle more della definizione della partita con lo Stato – ha detto l’Assessore Marguerettaz – è quindi necessario anche l’aggiornamento dello studio del 2004. Abbiamo bisogno di un punto dal quale partire per il miglioramento della linea".
La soluzione
La strada per arrivare a una soluzione del problema è stata individuata, lo scorso ottobre, in una "separazione" tra le sue componenti. Per quanto attiene all’aspetto economico, i costi del servizio per il 2014 sono a carico, per il periodo da gennaio a luglio, dello Stato, mentre per i mesi da agosto a dicembre della Regione. Per il 2015, con la legge finanziaria appena approvata, l’Amministrazione regionale ha stanziato i 23 milioni annui relativi alla voce "ferrovia".
Se la copertura economica è assicurata, serve però definire lo strumento giuridico per dargli sostanza, cioè un contratto che abbia la Regione quale parte in causa. "Solo in quel modo, - ha detto Marguerettaz - potremo incidere realmente sulla qualità del servizio, prevedendo tutte quelle clausole assenti ora, come le penalità in caso di ritardi o soppressioni dei servizi. Solo in quel modo, potremo divenire un interlocutore affidabile per l’utenza".
Funzionale a raggiungere tale obiettivo è però la materia oggetto dell’altro tavolo aperto con lo Stato, quello di carattere politico, che lavora sull’applicazione della norma di attuazione, con i conseguenti ragionamenti sugli interventi da attuare e sul materiale rotabile necessario per l’esercizio della linea.
"Ho scritto ancora pochi giorni fa al Ministro – ha concluso l’assessore Marguerettaz – sollecitando lo sblocco della situazione. Ci sono zone d’ombra, come quella rappresentata dalla continua indisponibilità di fondi annunciata ad ogni riunione dalla Ragioneria dello Stato, ma presidiamo la tematica e occorre rendersi conto delle entità in campo e della situazione contingente".
Giordano: no alla cesura nord-sud di Aosta
In chiusura della riunione, il sindaco Bruno Giordano è intervenuto, esprimendo la sensazione per cui "la situazione mi sembra decisamente ben governata dalla Regione. Come Sindaco prendo atto con soddisfazione delle parole e della relazione sentite oggi".
Il Sindaco di Aosta ha quindi rappresentato all’assessore Marguerettaz tre situazioni non emerse durante la riunione, ma oggetto di grande attenzione da parte dell’Amministrazione cittadina, vale a dire la condizione della stazione di Aosta, la cesura tra il nord e il sud della città data dalla linea ferroviaria e il realizzando parcheggio PRUSST nell’area di via I Maggio.
"E’ importante – ha sottolineato Bruno Giordano – che nella mole dei problemi che interessano il trasporto ferroviario ci sia spazio per intervenire al fine di evitare la ‘rottura’ tra nord e sud della città, collegando il futuro parcheggio PRUSST a quello, già esistente, di via Carrel. Se i nuovi posti auto avranno uno sbocco diretto sul cuore della città, sarebbe possibile risolvere anche vari problemi di circolazione, oltre a ridurre la pressione delle auto private sul centro. Credo, peraltro, che la questione potrebbe essere definita con investimenti rappresentati da cifre sostenibili".
Per questo, il Sindaco ha annunciato che, "nell’esercizio dell’interesse politico legittimo che tutti abbiamo rispetto al fatto che la ferrovia funzioni", solleciterà a sua volta la definizione dei rapporti Stato-Regione sul contratto e sulla norma di attuazione, chiedendo inoltre l’inserimento nella vicenda delle opere che permetterebbero ad Aosta nuove opportunità viabilistiche e di fruizione della città.