Giorno del Ricordo: Viérin, non dimenticare per non ripetere il passato

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Basovizza, Monrupino, Opicina, Corgnale, Vines, Zavni, Gropada, Cernovizza: sono solo alcuni dei nomi delle foibe che evocano il massacro di migliaia di italiani avvenuto tra l’armistizio dell’8 settembre 1943 e i mesi successivi al 30 aprile 1945, e che la Presidenza del Consiglio ha voluto commemorare nel “Giorno del Ricordo” con un’iniziativa rivolta agli studenti dell’Istituzione scolastica San Francesco.

«È drammatico che l’uomo utilizzi la propria intelligenza per annientare i propri simili – ha detto ai ragazzi il presidente del Consiglio Ettore Viérin – ma proprio per questo è importante non dimenticare e meditare su questi avvenimenti crudi e dolorosi, con la speranza che l’umanità prima o poi riesca ad orientare le proprie conoscenze e per scopi pacifici».

L’appuntamento – organizzato nel quadro del decennale della commemorazione istituita da una legge dello Stato in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata – ha visto, dapprima, scorrere davanti agli studenti medi dell’ultimo anno le crude immagini di filmati che hanno rappresentato ai ragazzi le operazioni di recupero delle salme dalle foibe, così come dalle cave di bauxite e dagli abissi tipici della geografia carsica, avvenute nel primo dopoguerra in concomitanza con la contrastata (e per anni negata) presa di coscienza dei delitti commessi nella Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia dai partigiani jugoslavi ai danni della popolazione civile e dei rappresentanti delle istituzioni di origini italiane.

Tre studenti - Giorgia Jacopo e Andrea - hanno quindi dato lettura delle lettere di ex internati e della testimonianza di un sopravvissuto all’infoibamento.

«Il senso dell’evento odierno - ha spiegato l’assessore alla Pubblica Istruzione, Andrea Edoardo Paron - è di ricordare che ciò che commemoriamo oggi è nato come prodotto dell’uomo, con la natura umana che si è si è rivoltata contro se stessa».

10 febbraio 2014 - 13:21
FM
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