In 3 Commissione consiliare la fotografia del fenomeno richiedenti asilo in Valle d'Aosta

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La 3a Commissione consiliare si è riunita il 15 settembre per affrontare la tematica del fenomeno dei richiedenti asilo in Italia, al fine di valutare le possibili azioni e le ricadute in Valle d’Aosta. La discussione e la seduta ha preso spunto da una mozione presentata dal gruppo Alpe e ritirata per approfondimento in questo contesto.

All’incontro hanno preso parte, oltre ai componenti della Commissione e agli Assessori comunali Marco Sorbara (Politiche sociali), Delio Donzel (Ambiente), tutti i referenti regionali in materia: Vitaliano Vitali dirigente Affari di Prefettura, Diego Baiocco – Referente Servizio Migranti Comune di Aosta; Oberto Eleoneora e presidente Jacquemod per la Cooperativa La Sorgente; Giorgio Miramonti e Fantini Veronica per la Coopertiva Leone Rosso; Silvia Squarzino per il Consorzio Trait d’Union; Fabio Molino CSV; Andrea Gatto per la Caritas ; Cooperativa Anc en Ciel, Nadia Liscidini e Massimo Toscani.

L’incontro è servito a fare la fotografia dei servizi che si occupano di immigrazione e più in generale a fare chiarezza del sistema dell’accoglienza dei richiedenti asilo.A fornire i dati del quadro locale è stato Vitali , dirigente regionale degli Affari di Prefettura.

La prefettura si occupa di reperire su territorio posti di accoglienza in base alla ripartizione di quote di richiedenti asilo che viene fatta da Ministero degli Interni. Le quote assegnate sono in ragione della quota di accesso delle Regioni al fondo sulle Politiche sociali. La VdA accede per una quota dello 0,29% e quindi ogni 10mila sbarchi è chiamata ad ospitare 29 migranti. La Prefettura cerca i posti di accoglienza temporanei trattandosi di emergenza. In VdA non ci sono ad oggi progetti SPRAR attivi.

Al mese di settembre 2015 sono 174 i migranti relativi alla quota in questione, 157 presenti, altri allontanati volontariamente dalle strutture. Sul territorio di Aosta ce ne sono 79 dislocati in 6 strutture, 35 sono a Chatillon, 24 a Verrès, 12 a Arpy (Morgex), 7 a Sarre e 10 a Nus (posti non ancora occupati).

Nazionalità: la maggior parte arriva dal Gambia e dalla Nigeria, gli ultimi 6 arrivati a metà agosto sono invece pakistani. Costi: per ciascun posto ai soggetti, cooperative, che gestiscono il servizio sono riconosciuti 35 euro al massimo per migrante, denaro che serve a coprire tutti i servizi e progetti connessi all’accoglienza, servizi obbligatori e progetti di integrazione che vengono messi in piedi dalle cooperative. 

Gli altri dati sul fenomeno in valle sono stati resi noti da Diego Baiocco, referente del Servizio Migranti

La VdA è in linea con il resto dell’Italia per richiedenti asilo ogni 1000 abitanti, escono dal quadro Sicilia che è la Regione con il maggior numero di soggetti ospitati cui seguono Lombardia e Veneto.

Servizio Migranti in Valle – Il Servizio migranti si occupa dei colloqui con i richiedenti asilo per far loro capire dove si trovano e soprattutto per capire la loro situazione giuridica e i possibili esiti e tempi per andare in Commissione di valutazione. Viene fatto il bilancio delle competenze dei soggetti, valutato il loro percorso di studi, religione, esperienze pregresse. Il bilancio è inviato poi all’Amministrazione regionale. Chi chiede asilo politico deve fare audizione successiva a Torino in Commissione territoriale, dimostrando di non essere migrante economico. Si prepara quindi la memoria da portare in Commissione. E’ un lavoro lungo che richiede 5 – 10 ore a persona. Le Commissioni territoriali fanno ricerche e domande molto precise sui percorsi dei singoli richiedenti e quindi basta qualche piccolo errore affinché possano sorgere da parte della Commissione dubbi sulla veridicità dei fatti.

Agli SPRAR, strutture temporanee, fuori valle si fa segnalazione invece di coloro che hanno ottenuto l’asilo politico.

Le cooperative del territorio hanno presentato le singole esperienze e difficoltà di gestione. Il problema principale è legati ai tempi di valutazione delle Commissioni Territoriali e quindi alla gestione dei lunghi tempi di attesa e ai relativi limiti di movimento e azione dei richiedenti asilo in attesa di giudizio.

22 settembre 2015 - 12:25
MV
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