“Bike Sharing” e corso Lancieri al centro del dibattito in II Commissione

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Il servizio di “bike sharing” in funzione nel comune di Aosta e i possibili interventi per aumentare la sicurezza in corso Lancieri d’Aosta sono stati al centro della riunione tenutasi oggi pomeriggio della seconda Commissione consiliare “Politiche territorio – Opere pubbliche”, in seduta consultiva. L’incontro è quindi servito ad approfondimenti e alla condivisione di ragionamenti in vista delle deliberazioni sulle rispettive questioni.

In fatto di “bike sharing”, l’assessore alla Mobilità Flavio Serra ha sottolineato che “il regolamento del servizio risale al 2005 ed è stato proposto, inizialmente, in via sperimentale”. “Negli anni successivi – ha continuato – ‘C’entro in bici’ è cambiato nel numero di cicli a disposizione dell’utenza e nell’aggiunta di alcune rastrelliere, ma mai nelle norme che lo disciplinano. Alcune revisioni sono ora necessarie, nell’ottica di responsabilizzare maggiormente il cittadino che utilizza il servizio”.

Sulle variazioni necessarie è intervenuto il funzionario dell’Ufficio mobilità urbana dell’Amministrazione, che ha evidenziato come, da un canto, vi sia una questione di vetustà di alcuni importi presenti nel regolamento (come la cauzione da versare inizialmente e le sanzioni previste per chi smarrisce la chiave di prelievo), mentre dall’altro vada colta l’opportunità per revisioni mirate anche a rendere maggiormente allettante il servizio, come l’estensione dell’orario in cui è possibile usare le bici, o l’abbassamento dell’età minima per ottenere la chiave (attualmente è 18 anni).

Il dibattito che si è sviluppato ha riguardato anche altri aspetti, legati fondamentalmente al fatto che dover rendere la bici pubblica nella stessa rastrelliera da cui la si è prelevata costituisce un limite in termini di appetibilità del servizio (perché tale vincolo favorisce utilizzi di lunga durata da parte di un solo utente). I commissari hanno però concordato sul fatto che si tratti comunque di una alternativa offerta dall’Amministrazione, che ha reso possibile un minor ricorso ai mezzi privati per entrare in centro.

Al riguardo, l’assessore Serra, oltre a fornire i “numeri” di “C’entro in bici” (76 cicli attualmente in uso, prelevabili da 15 postazioni, di cui 4 con pensilina e utilizzabili quindi anche d’inverno), ha ricordato che la tematica non può essere oggetto di analisi a sé stante, ma va inserita nel ragionamento più ampio che l’assessorato sta effettuando in materia di mobilità, considerando anche la sosta e la rete ciclabile (a questo riguardo, è al lavoro un’apposita Unità di progetto).

“Quando disporremo di un insieme di elementi – ha detto l’Assessore alla Mobilità – sarà possibile capire come intervenire puntualmente per lo sviluppo del servizio. Va ricordato poi come, in materia di mobilità, la Relazione Previsionale Programmatica da poco approvata preveda un ricorso significativo a finanziamenti europei, con un’apertura a scenari sostanzialmente nuovi, testimonianza della volontà di affrontare organicamente la questione”.

Sul punto, i commissari hanno quindi concordato che le modifiche regolamentari, in questa fase, riguarderanno l’orario d’esercizio (portandolo dalle 7 alle 24), l’aggiornamento della cauzione per l’ottenimento della chiave (ad oggi, ad Aosta ne son state fornite 920, che consentono di accedere a “C’entro in bici” in altre 102 città italiane) e delle penali relative ad alcune violazioni regolamentari. Inoltre, l’età per l’ottenimento della chiave verrà portata a 14 anni (con responsabilità dei genitori, o di chi esercita la potestà, per i minori).

Le modifiche verranno ora formalizzate e la bozza di regolamento verrà sottoposta alla Commissione, in vista della sua approvazione da parte del Consiglio comunale.

L’altro punto all’ordine del giorno riguardava gli interventi da attuare per aumentare la sicurezza di corso Lancieri d’Aosta. “Questo impegno – ha ricordato il vicesindaco Follien – consegue ad una mozione presentata in Consiglio comunale nel febbraio 2013, sull’onda dell’incidente stradale che, il 31 gennaio dell’anno scorso, coinvolse una mamma e il bimbo che spingeva nella carrozzella. Quale prima risposta, l’Amministrazione ha proceduto ala messa in protezione del marciapiede all’incrocio con via Voison, ma restava aperta la questione relativa al traffico veicolare nel resto del corso”.

Il tema è stato approfondito da due professionisti, l’architetto Alessandro Jannel e l’ingegner Mirko Ceriolo, incaricati di uno studio di fattibilità in merito. Le proposte frutto delle loro valutazioni sono state presentate ed illustrate alla Commissione, con i relativi elaborati progettuali. Le opzioni sono fondamentalmente quattro e prevedono scenari nei quali la riduzione della velocità dei mezzi in transito viene attuata attraverso varie opzioni: dalla più semplice (il posizionamento di attraversamenti pedonali rialzati) a quelle maggiormente evolute (l’inserimento di una pista ciclabile a bordo strada, con la conseguente riduzione della carreggiata per i veicoli).

In questo caso, la valutazione della Commissione ha considerato sia il fatto che, in questa fase storica, l’Ente non può contare su particolari risorse economiche, sia l’obiettivo dell’intervento, che non era quello di un restyling urbano, ma di un intervento finalizzato alla messa in sicurezza. “La proposta – ha spiegato il vicesindaco Follien – potrebbe quindi essere quella di partire dalla soluzione più immediata, cioè gli attraversamenti pedonali rialzati, senza escludere in futuro l’aggiunta di altri elementi, come la pista ciclabile, con un occhio di riguardo all’aspetto economico e, peraltro, senza dimenticare che l’apertura di via Dalla Chiesa ha scaricato molto del traffico che in precedenza attraversava corso Lancieri”.

La Commissione si è quindi aggiornata dando mandato, agli uffici competenti, di approfondire alcuni aspetti tecnici, nelle more di definire un intervento che fornisca una risposta immediata, ma tenendo conto già dei possibili sviluppi futuri.

18 marzo 2014 - 18:16
CD
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