Gioco d’azzardo: un dramma diffuso, nascosto e dai costi insostenibili

Condividi

E’ un vero e proprio invito a correre ai ripari e a non aspettare quello che Bruno Trentin, presidente dell’Associazione “Mi Ripiglio”, attiva contro la dipendenza dal gioco d’azzardo, ha lanciato nel corso della sua audizione durante la seduta della 3° Commissione consigliare del Comune di Aosta, riunitasi questa mattina, 1 marzo, per discutere e analizzare la Legge regionale 15 giugno 2015, n. 14 “Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza).

L’incontro, utile a fare una fotografia del fenomeno del gioco d’azzardo e delle dipendenze da gioco sul territorio aostano, ha visto presenti, oltre ai Consiglieri componenti della commissione (Caminiti Vincenzo (Presidente) UV - Migliorin Jeannette (vice Presidente) Stella Alpina - Malacrinò Antonino PD-PSI - Manfrin Andrea, Lega Nord- Fedi Gianpaolo, Alpe) anche la consigliera regionale Carmela Fontana,  promotrice della legge, Giorgio Ferrero e Bruno Trentin, dell'Associazione "MI RIPIGLIO", Marco Sorbara, Assessore comunale Sanità e politiche sociali e Vincenzo Lamartora, medico psichiatra del Ser.D. Erano inoltre presenti i consiglieri comunali Carola Carpinello (Altra VdA)  Antonio Crea (PD – PSI), Luca Lotto (M5S).

Il tema della dipendenza da gioco d’azzardo è stato affrontato su più fronti, compreso quello dei rischi per i minori, fenomeno diffuso e spesso inconsciamente.  A testimoniare la drammaticità della diffusione della dipendenza da gioco sono stati i racconti e le cifre.

“Il gioco d’azzardo ad Aosta è diffusissimo – ha raccontato Bruno Trentin, Presidente dell’Associazione ed ex giocatore d’azzardo che da anni, partendo dalla propria storia personale, sta portando avanti una battaglia contro il gioco -  giocano bambini e adulti. Abbiamo fatto nelle scuole prevenzione e incontri e questo aspetto emerge anche dai racconti in classe. La legge regionale è una delle migliori che siano state scritte ma non basta. La nostra preoccupazione è che ci sia maggiore tutela proprio dei minori, maggiore protezione. Il fenomeno però tocca tutti: bambini, adulti, uomini e donne, anziani che si giovano la pensione. Denunciamo che c’è una sorta di falsa usura verso i giocatori d’azzardo: sono patti non scritti tra il giocatore e il gestore del bar o della sala giochi. Si arrivano a giocare 700-800 euro al giorno che poi vengono restituiti, se chiesti in prestito, senza interessi”.

I costi che pesano sulla società rispetto al percorso di “disintossicazione” dal giocatore d’azzardo sono altissimi: “Un giocatore costa circa 100mila euro l’anno – ha evidenziato Trentin - In termini economici in Italia lo spostamento di miliardi dall’economia reale è di crica 20 miliardi che significa 115mila posti di lavoro, secondo dati della Consulta nazionale antiusura”. A descrivere la gravità del fenomeno sono ancora i numeri: nel 2015 l’investimento nel gioco d’azzardo è stato di 87,8 miliardi di euro – pari 70 milioni di giornate di lavoro.

“Siamo contro il gioco ovunque – ha continuato  Bruno Trentin -  il gioco non lo vai a cercare, lo trovi ovunque, anche nelle lavanderie automatiche! La distribuzione capillare del gioco d’azzardo attraverso le slots machines si traduce in un sorta di imposizione del gioco d’azzardo. Psicologi e statisti lavorano nella  prevenzione contro il gioco e tuttavia dall’altra parte altrettanti professionisti lavorano per attirare giocatori fin da piccoli, anche attraverso internet e i giochi on line. Bisogna capire che il gioco d’azzardo è quella attività che non mette in campo assolutamente nessuna capacità o intelligenza. E’ puramente casuale, non risponde a nessuna regola. II gioco d’azzardo non premia nessuna caratteristica del cervello".

L’Associazione “Mi Ripiglio” ha sollecitato l’attivazione dei Comuni verso provvedimenti che integrino la legge regionale. Un’attenzione colta dai Consiglieri presenti, di minoranza e maggioranza, che hanno accolto favorevolmente la sollecitazione supportata da esempi di altri Comuni italiani che si sono già mossi con appositi regolamenti.

Sempre sul fronte dei costi sociali del gioco d’azzardo e più in generale delle dipendenze ha parlato il dottor  Vincenzo Lamartora , psichiatra del Servizio per le Dipendenze - Ser.D. “Un ragazzo che viene fermato con una canna ci costa 40mila euro l’anno in ore di lavori e costi vivi per analisi (viene fermato da due agenti, portato in commissariato, portato in pronto soccorso per analisi urine e capello, una volta riscontrato positivo viene spedito in Prefettura per un primo colloquio. Da qui in poi il ragazzo va al Ser.D. Il ragazzo viene poi sentito una volta da una psichiatra, 3 volte da un’assistenze sociale, poi altre analisi, controlli, ancora Prefettura ecc…) E questo è il dato più banale – evidenziato Lamartora -  senza parlare degli altri casi di droga e dipendenze”.

Il rischio lanciato a gran voce è quello di perdere una generazione intera di ragazzi: dal 1° gennaio 2016 ad oggi il Ser.D ha accolto 60 casi, uno al giorno! Tutti giovani tra i 16 e i 26 anni! Sono ragazzi usciti dal circuito scolastico, che stanno in casa spesso senza far nulla. Le dipendenze sono la sofferenza sociale del nostro tempo.

Il Ser.D sul fronte della prevenzione lavora molto nel corso dell’anno: oltre 1000 ore di informazione e prevenzione a scuola, 75000 prestazioni di prevenzione, 3000 ore di gruppi con genitori, ragazzi, dipendenti, alcolisti, gruppi terapeutici ecc…

I componenti della 3° Commissione consiliare, all’unanimità, hanno dato seguito alla richiesta del consigliere presidente Camminiti  di riunirsi tra una settimana, martedì 8 marzo, al fine di velocizzare gli interventi che l’Amministrazione comunale può mettere in campo e per andare verso la costruzione di un atto deliberativo da proporre in materia.

01 marzo 2016 - 17:07
MV
Condividi