Effetto crisi: preoccupa la crescita dell'emergenza abitativa

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Il tema dell’emergenza abitativa è stato al centro della seduta odierna della III Commissione “Servizi alla Persona” che ha visto relazionare sul tema gli assessori all'Edilizia Residenziale Pubblica, Carlo Marzi e alle Politiche sociali, Marco Sorbara.

«Ci troviamo a fare i conti con quello che era nato come il capitolo di un libro – ha spiegato l’assessore Marzi - e che oggi è diventato drammaticamente un libro a se stante», facendo riferimento alla crescita esponenziale dei nuclei familiari che entrano in emergenza abitativa. «Basti pensare al fatto – ha aggiunto Marzi –che la spesa per l’Ente è passata da 65mila a 718mila euro nel volgere di quattro anni».

Attualmente il Comune di Aosta ha in carico 201 nuclei in emergenza abitativa, 75 dei quali appartengono alla categoria più problematica, le cui condizioni non possono migliorare negli anni a venire (persone con disabilità gravi, patologie invalidanti o persone anziane senza sufficienti entrate economiche) e per le quali l’Amministrazione reperisce essa stessa gli alloggi che possono essere case popolari di risulta.

Altre 126 famiglie che presentano situazioni di disagio meno gravi per età e salute sono aiutate sul mercato privato della casa. Il Comune, attraverso fondi propri e regionali, contribuisce al pagamento dell’80% delle spese di affitto attraverso il canale dei “contratti bilaterali”, recepiti dalla Giunta attraverso la deliberazione 61/2014 che ha anche rivisto i criteri, fornendo una nuova lettura del fenomeno.
Vi sono, poi, poco meno di 80 nuclei, 13 nella condizione più grave e 66 nella seconda fascia, inseriti in due elenchi ai quali il Comune cercherà di dare risposta, nel primo caso destinando alle famiglie eventuali alloggi Erp che si dovessero liberare, e nel secondo cercando di favorire la ricerca della casa da parte del nucleo stesso.

Numeri che fotografano una realtà seria, «anche perché – ancora Marzi – siamo ormai di fronte a un “disagio socio-abitativo” che, oltre ad estendersi sempre più sul territorio regionale (ma oltre la metà dei casi registrati in Valle d’Aosta fa comunque riferimento al territorio di Aosta, ndr.) quasi sempre non è più una situazione temporanea, ma una condizione cronicizzata per le quali si è fatto molto nel recente passato con gli strumenti a disposizione, ma per affrontare la quale oggi è necessario leggere il contesto attuale, e cercare nei confronti di un fenomeno in evoluzione di adattare gli strumenti di cui disponiamo. Fondamentale è, in tal senso, la collaborazione che stanno fornendo gli Assessorati alla Casa e alle Politiche sociali coinvolti nelle ricerca delle soluzioni necessarie».

Una possibilità è quella offerta dalla cessione del diritto di superficie del patrimonio Erp comunale del quartiere Cogne all’Agenzia regionale per l’edilizia residenziale che non essendo vincolata al rispetto del Patto di stabilità potrebbe intervenire per ristrutturare i 55 alloggi del Comune attualmente inutilizzabili perché bisognosi di manutenzione straordinaria.
Sul territorio dello storico quartiere cittadino, peraltro, operano sempre più in simbiosi i servizi sociali con quelli abitativi. «Dalla fine dello scorso anno - ha ricordato l’assessore Marco Sorbara – i servizi comunali con il coinvolgimento del Piano di Zona hanno costituito insieme un tavolo di lavoro per risolvere, in particolare, le problematiche delle famiglie di anziani ultrasessantacinquenni, utilizzando anche il lavoro del servizio di prossimità che nel corso dell’anno ha eseguito una mappatura del quartiere individuando 120 nuclei così composti».

11 dicembre 2014 - 16:57
FM
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