"Lo Charaban" al "Giacosa", grazie all'impegno del Comune

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La quarantacinquesima edizione de “Lo Charaban”, la nota rassegna di teatro popolare valdostano, si terrà anche quest’anno al teatro “Giacosa”. Il sindaco Bruno Giordano - condividendo le esigenze di tipo tecnico manifestate dagli organizzatori, connesse al fatto che la sala di via Xavier de Maistre è la sede storica dell’evento con conseguente dimensionamento delle scenografie e allestimenti - ha ritenuto di mettere a disposizione della compagnia teatrale la location di proprietà comunale e di compartecipare alla realizzazione dello spettacolo, assumendo a carico dell’Amministrazione gli oneri conseguenti alle prestazioni di servizi accessori (attività di accoglienza e assistenza, assistenza tecnica, ecc.).

Condividendo tale orientamento e la convinzione che “Lo Charaban” sia un’espressione significativa e storica della cultura popolare valdostana che non deve morire, l’assessore alla Cultura, Andrea Edoardo Paron, ha curato la definizione della deliberazione in merito, approvata quest’oggi dalla Giunta.

Il sostegno all’iniziativa – con gli spettacoli in programma da lunedì 18 a sabato 23 novembre alle ore 21.15 e domenica 24 alle ore 15 – trae origine dal fatto che la rassegna costituisce uno degli appuntamenti più attesi della stagione autunnale ed è seguita da un pubblico sempre folto, proveniente dall’intero territorio della regione.

Inoltre, l’Amministrazione ha inteso valorizzare il fatto che alla messa in scena delle pièces concorrono autori, artisti e numerosi volontari impegnati, di anno in anno, nell’assicurare continuità e dignità ad un genere espressivo che affonda le proprie radici nella storia popolare e interpreta in maniera autentica, rinnovandolo, un ricco patrimonio di tradizioni, saperi e consuetudini.

Le tre rappresentazioni che compongono lo spettacolo proposto quest’anno s’intitolano: “Lo frustapot” (di Daniela Piassot, che calerà, in parte, gli spettatori nell’atmosfera degli anni ’60), “L'affëre de la bouëte de cartoun” (di Raymond Vautherin, imperniata su un equivoco familiare) e “Le sèison” (di Paola Vuyet, che porta in scena una situazione non infrequente, come il dissidio tra vicini per una questione di terreni confinanti).

15 novembre 2013 - 12:45
CD
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