Evelina Christillin “testimonial” di “Aosta 2019”

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L’immagine di Evelina Chrstillin che ha fatto il giro del mondo è quella della sua esultanza nell'attimo dell’annuncio dell’assegnazione a Torino delle Olimpiadi invernali 2006. In quel momento, la Presidente vicario del Comitato organizzatore della candidatura piemontese vinceva la sua scommessa, portando in Italia un evento seguito da milioni di persone.

Oggi, quell’energia, quell’entusiasmo e quella determinazione sono a sostegno della candidatura di Aosta quale Capitale Europea della Cultura 2019, di cui la Presidente di fondamentali istituzioni culturali torinesi (il Teatro Stabile, il Museo Egizio e l’Orchestra filarmonica del Teatro Regio) ha accettato di essere “testimonial”.

“Sono contenta di parlare di cultura – spiega Evelina Christillin, nel suo ufficio di Torino – e di un territorio che mi è caro, perché è quello dal quale proviene la mia famiglia. Arriviamo da Issime, nella valle di Gressoney, e siamo Walser. Facciamo quindi parte, grazie all’uso del ‘titsch’, del plurilinguismo valdostano e ciò s’inquadra perfettamente nello spirito della candidatura: quel senso di ‘Crocevia d’Europa’, inteso come multiculturalità che caratterizza il territorio valdostano”.

“Dico valdostano, – continua – perché la regione nel suo insieme partecipa collettivamente all’iniziativa e siamo assolutamente uniti e desiderosi di arrivare al risultato che ci sta enormemente a cuore”. I ricordi di Evelina Christillin si spostano quindi sull’esperienza olimpica torinese, “perché in qualche modo si collega all’attuale candidatura di Aosta”.

“Quella delle olimpiadi è stata una storia di successo, - è il commento al riguardo – perché portammo avanti la nostra proposta con grande unità d’intenti. Uno dei concetti base, all’epoca, fu proprio d’interpretare la macro-regione alpina in cui Torino (ma anche Aosta, visto che dista appena 100 chilometri) è centro di un’ipotetica serie di circonferenze europea. Aosta è il perfetto crocevia d’Europa anche dal punto della collocazione geografica”.

Alla domanda sul principale punto di forza della candidatura Aosta a Capitale Europea della Cultura, Evelina Christillin non nutre esitazioni: “le linee guida del progetto sono quelle dell’interazione, dell’integrazione e della condivisione, insieme a una grande intenzione di promuovere dei progetti internazionali. Va poi aggiunto che Aosta non chiede soldi, non vuole sfruttare nessuno, ma solo ottenere fiducia per quanto sta cercando di fare al meglio”.

Il percorso di “Aosta 2019” entrerà nel vivo la prossima settimana, con le audizioni, a Roma, delle delegazioni d ogni città, al termine delle quali si conoscerà la “short list” delle candidate che avranno superato la fase di pre-selezione. Ora più che mai, “in bocca al lupo” ad Aosta e il fatto che il progetto veda un testimonial così prestigioso è di buon auspicio.

07 novembre 2013 - 15:10
CD
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