Qualità della vita 2013: Aosta terza in Italia

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Aosta è terza nella classifica finale dell’indagine sulla qualità della vita 2013 nelle centodieci province italiane, pubblicata stamane da “Italia Oggi Sette” e realizzata dal Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università “La Sapienza” di Roma. Il capoluogo della Regione Autonoma Valle d’Aosta sale di ben undici posizioni rispetto alla scorsa edizione della ricerca. Il primo posto della graduatoria è occupato da Trento, seguita da Bolzano.

I risultati sono il frutto di un’approfondita analisi di dati - relativi a nove dimensioni principali (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita), ventun sottodimensioni e novantaquattro indicatori di base, vale a dire oltre il doppio di quelli considerati in altre analisi del genere - per investigare a fondo i molteplici aspetti in cui la qualità della vita si articola.

Per quanto riguarda le singole dimensioni, il risultato migliore è nel campo del “Tempo libero”, con il quarto posto nella graduatoria generale (+39 posizioni rispetto al 2012) e il primo negli indicatori “Spesa per spettacoli” e “Ristoranti per centomila abitanti”.

Segue la performance nella dimensione “Popolazione”: Aosta si classifica cinquantesima, migliorando di ventitré posizioni il risultato 2012. Anche in questo caso, il capoluogo regionale è al vertice, in Italia, in due indicatori: primo per “Immigrati ogni mille residenti” (nel numero di 57,9) e secondo per densità demografica (con 33,02 abitanti per chilometro quadrato).

Migliora di quattordici posti sulla scorsa edizione della ricerca il risultato in fatto di “Sistema salute”: un incremento che vale il diciannovesimo posto tra i centodieci capoluoghi oggetto dell’indagine. Aosta scala gli indicatori “Sottodimensione posti letto in reparti specialistici” (+14 posizioni), “Posti letto in ostetricia e ginecologia per 1000 abitanti” (+11 posizioni) e “Posti letto in cardiologia, cardiochirurgia e unità coronariche per 1000 abitanti” (+11 posizioni).

Aosta è poi quarta in Italia (scalando quindi la classifica di tredici posizioni) per “Tenore di vita”. Il risultato origina, tra l’altro, dall’incremento del dato della “Spesa media mensile pro capite per consumi”: con un valore di 1251,51 Euro, il capoluogo regionale si piazza quindicesimo, cioè in salita di undici posizioni sulla precedente indagine.

Nel “Disagio sociale”, con il novantacinquesimo posto generale, Aosta migliora il suo piazzamento di sei posizioni. Il risultato più evidente, in questo campo, è legato al “Tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni”, con quattro posizioni di incremento (dalla trentaquattresima del 2012, alla trentesima).

Nelle altre dimensioni, il segno in graduatoria generale è negativo rispetto al 2012. Si scende: di quattro posizioni in “Affari e lavoro” (restando comunque al decimo posto in Italia e con un miglioramento di sedici posti per “Imprese cessate ogni 100 imprese attive”), di cinque posizioni in “Servizi finanziari” (rimanendo nella “top dieci”, perché al nono posto tra i centodieci capoluoghi analizzati e con un incremento di sei posizioni per “Numero studenti scuola media superiore ogni 1000 abitanti”); di tredici posizioni in “Criminalità” (trentanovesima posizione complessiva, con miglioramenti notevoli degli indicatori “Reati contro il patrimonio”, “Reati connessi allo sfruttamento della prostituzione per 100mila abitanti”, “Scippi e borseggi per 100mila abitanti” e “Furti d’auto per 100mila abitanti”); di trentun posizioni per l’“Ambiente” (quarantacinquesimo posto in Italia, con un miglioramento di dodici posti nell’indicatore “Dispersioni nella rete idrica” e di tre posizioni per le “Piste ciclabili”).

Il sindaco Bruno Giordano ha affidato al social network Twitter il suo commento. In un “cinguettio” pubblicato poco dopo aver appreso i risultati, ha scritto: “Qualità vita: 1a Trento, 2a Bolzano, 3a Aosta. Autonomia = Responsabilità = Buon governo = Servizi di livello. Solo un caso?”. L’“hashtag” che ha scelto è “federalismo”, a ribadire che le Autonomie speciali costituiscono, come sancito dal "podio" dell’indagine, un esempio per il resto del Paese.

30 dicembre 2013 - 11:34
C.D.
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